4 facts about our company
We work hard to meet all our clients need because we their success depends on our reliability
Pubblicato Febbraio 23, 2021
La letteratura gialla, preferisce la versione maschile, con Andrea Camilleri che ha intitolato la prima raccolta dedicata al commissario Montalbano “Gli arancini di Montalbano”.
Un intero romanzo parla della passione del commissario per questa pietanza che il Ministero delle politiche agricole agroalimentari e forestali ha ufficialmente riconosciuto e inserito nei prodotto agroalimentari italiani (PAT), con il nome di arancini di riso.
Gli arancini, o le arancine a seconda se provengono dall’est o dall’ovest della Sicilia, o i supplì, sono comunque delle palle o dei coni (a simboleggiare il vulcano Etna) di riso impanato e fritto, con diverse farciture.
Sugli arancini (o arancine), si è scomodata anche l’Accademia della Crusca, sostenendo che sono corrette entrambe le diciture, anche se la forma maschile è quella riportata da tutti i dizionari di lingua italiana.
Risulta difficile trovare riferimenti storici chiari sulle origini di questa pietanza, ma vista la presenza dello zafferano, si suppone una origine medioevale, legata alla dominazione musulmana in Sicilia, quando gli arabi usavano mangiare il riso cucinato con lo zafferano appallottolato e condito con sughi di carne.
L’impanatura invece viene fatta risalire alla corte di Federico II di Sveva, che voleva qualcosa di gustoso da mangiare durante le partite di caccia. Con l’impanatura croccante, in pratica, l’arancino, poteva venire conservato e trasportato agevolmente.
È da quell’epoca in pratica che gli arancini (così come la pizza), sono diventati il cibo di strada, da asporto, per antonomasia. Per I siciliani è sicuramente il prodotto da rosticceria più caratteristico dell’isola, diffuso in tutto il mondo grazie all’immigrazione italiana, o meglio siciliana, all’estero.
Per la preparazione si fa cuocere al dente il riso originario in abbondante brodo fino a completo assorbimento. Si fa raffreddare su un piano di marmo. Formati dei dischi di questo impasto, si pone al centro di ciascuno una porzione di farcitura (generalmente ragù, piselli e caciocavallo), e si chiudono in palle del diametro di circa 8-10 cm. Successivamente si passano in una pastella fluida di acqua e farina e si impanano nel pangrattato, pronti per essere fritti. Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato che ricordano gli aranci.
Riccardo Siligato, direttore generale, assieme Massimo Minutoli, di Arancini Art, ha aperto il laboratorio di arancini a Epping, quartiere a nord di Melbourne, nel 2010.
Romano, gestore di ristoranti, uno nei pressi di Fontana di Trevi, aveva deciso con la moglie Josanne Rizzo, cresciuta in Australia, di ‘esportare’ qualcosa che ancora mancava nel panorama gastronomico italiano in Australia. Aveva inizialmente pensato ai supplì, ma l’idea evidentemente non soddisfò il pubblico australiano, e allora, visto che Josanne e Massimo erano entrambi di origini siciliane, hanno fatto una breve inversione di marcia, orientandosi verso gli arancini, e quella è stata una vera e propria svolta.
Con grande passione, nel rispetto delle tradizioni italiane, l’utilizzo dei migliori prodotti australiani e integrati ad alcuni importati, Riccardo e il suo team hanno iniziato a produrre le famose palle di riso, in confezioni refrigerate, pronte da cucinare e servire.
Si è trattato di una brillante intuizione, e da inizi naturalmente difficili, oggi nello stabilimento Arancini Art, vengono prodotti più di ventimila arancini la settimana, e fatte seimila consegne a quasi seicento clienti, tra I quali I migliori negozi di alimentari, e caffè, bar e ristoranti.
Dopo aver sperimentato con varie farciture, oggi Riccardo si è concentrato su quelli tradizionali al ragù (bolognese), ma anche ai formaggi, al radicchio e gorgonzola, alla norma (melanzane e ricotta), quelli vegani, alla zucca e con salsiccia e pesto. Ci sono poi le linee gourmet, quali gli arancini al tartufo e funghi porcini, o ai pomodori secchi, il pesto e il formaggio Feta.
Galvanizzato dal successo con gli arancini, soprattutto nelle fiere Good Food & Wine in giro per l’Australia, Arancini Art ha deciso di allargare I propri orizzonti con una vasta gamma di prodotti, che vanno dalle crocchette di patate, alle olive all’ascolana, basi per la pizza, calzoni ripieni, bocconcini impanati e le lasagne.
Durante il periodo del lockdown, Riccardo e il suo team hanno aperto anche un punto vendita al pubblico, sempre nello stabilimento di Epping, non solo dei loro prodotti, ma anche di olii, farine, paste fresche. Anche questa è stata una brillante intuizione delle figure cardine dietro Arancini Art, che è in procinto di trasferire la linea di produzione in uno stabilimento più ampio, sempre ad Epping (stessa strada, cambierà solo il numero civico), dove oltre alla preparazione della vasta gamma di leccornie, ci sarà anche un negozio con celle apposite per i formaggi freschi e per i salumi, e, siamo in grado di dire, anche se la notizia non è ancora ufficiale, uno spazio ristorante con forno a legna.
Aveva ragione il grande Camilleri, che faceva dire al suo personaggio, il commissario Montalbano, che gli arancini sono un’arte, e in Australia lo sono diventati grazie ad Arancini Art.
by Riccardo Schirru
We work hard to meet all our clients need because we their success depends on our reliability